200907.15
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Utilizzo di fatture per operazioni inesistenti: un “circolo delle quinte” tra prova, controprova e onere di contestazione argomentata

Il presente scritto ha ad oggetto il tema della ripartizione dell’onus probandi e dei mezzi di prova fruibili, in caso di contestazione della detrazione dell’imposta sul valore aggiunto afferente a fatture di acquisto relative ad operazioni asseritamente inesistenti.
Trattasi di questione di grande rilevanza concreta, la cui soluzione è suscettibile di una duplice ricostruzione, la prima in termini di dialettica tra prova e controprova, la seconda connessa alla tecnica della contestazione specifica e argomentata.
L’esame della giurisprudenza di legittimità offre lo spunto per riproporre alcuni approfondimenti teorici rilevanti anche in altri ambiti della magmatica materia tributaria, come deducibilità dei costi dal reddito d’impresa, accertamenti standardizzati (id est parametri, studi di settore e redditometro), indagini bancarie e riferibilità al contribuente dei conti correnti formalmente intestati a terzi.

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La posizione della Sezione Tributaria in tema di contestazione di operazioni inesistenti. – 3. Prova e controprova tra accertamento e processo tributario. – 4. Una ricostruzione eterodossa in termini di onere di contestazione. – 4.1. L’evoluzione della giurisprudenza di legittimità con riguardo al rito del lavoro e al rito civile riformato. – 4.2. Prospettive di riforma. – 4.3. Applicabilità nel processo tributario. – 4.4. Onere di contestazione argomentata e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

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