Tributi locali: il Comune deve provare che la raccomandata contiene più atti impositivi (Cass. 18150/2023)
Nell’ordinanza n. 18150 del 2023 la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione ha ribadito che, in caso di notifica dell’atto impositivo a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, ove l’involucro contenga plurimi atti e il destinatario ne riconosca solo uno, è necessario, perché operi la presunzione di conoscenza posta dall’art. 1335 c.c., che l’autore della comunicazione fornisca la prova che l’involucro le conteneva, atteso che, secondo l’id quod plerumque accidit, ad ogni atto da comunicare corrisponde una singola spedizione; a tale fine l’indicazione dei numeri degli atti sull’avviso di ricevimento, in quanto sottoscritto dal destinatario ex art. 12, d.p.r. 29 maggio 1982, n. 655, pur non assumendo fede privilegiata, visto che vi provvede non l’agente postale ma lo stesso mittente, ha valore sul piano presuntivo ed ai fini del giudizio sul riparto dell’onere della prova.