Ritenute alla fonte: gli equivoci delle spiegazioni civilistico-processuali
La ritenuta originaria era «a titolo di imposta», dopodiché, per adattarla a una tassazione personale come l’Irpef, venne trasformata spesso in ritenuta d’acconto. Senza capirne la portata di strumento di visibilità della ricchezza, di segnalazione al Fisco, più che di riscossione. Intuitivamente, la ritenuta è stata esclusa per tutti i flussi di ricchezza a basso valore aggiunto, come quelli fiscalmente di impresa, senza però essere sostituta da altre segnalazioni, anche dove erano possibili, cioè per prestazioni verso aziende; per decenni abbiamo quindi assistito alla possibilità di fatturare senza poi dichiarare, consapevoli che il destinatario della fattura non avrebbe indicato l’operazione al Fisco. Questa trascuratezza verso la funzione economica e la natura amministrativistica delle ritenute spiega molto dei disorientamenti e delle evasioni fiscali degli ultimi decenni.
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