202305.12
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Rinviate le elezioni del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria

Il decreto Omnibus (D.L. 10 maggio 2023, n. 51) rinvia al 30 settembre 2023 il termine entro il quale dovranno essere indette le elezioni per la scelta della componente togata del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria. Prosegue così la navigazione a vista di una riforma “a fior d’acqua” dell’ordinamento giudiziario tributario: dopo essere intervenuto per risolvere le distorsioni organizzative create dall’insuccesso dell’interpello per il transito definitivo dalle altre magistrature, il Legislatore ha dilatato il termine per il rinnovo dell’organo di autogoverno al fine di consentire un aggiornamento delle norme elettorali al nuovo assetto.

La prima tornata elettorale era prevista per il 28 maggio 2023.

L’art. 8, comma 5, della legge 31 agosto 2022, n. 130 ha disposto che, in sede di attuazione della mini-riforma dell’ordinamento giudiziario tributario richiesta per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si proceda all’elezione della componente togata del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria.

Espletata la procedura di interpello per il definitivo transito alla magistratura tributaria da parte dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, il Presidente dell’organo di autogoverno ha indetto le elezioni per la nomina di sette giudici tributari e quattro magistrati tributari, provenienti dalle diverse magistrature, fissando le operazioni di voto per domenica 28 maggio 2023.

Il testo originario del comma 5 prevedeva che, nell’ambito della componente togata, dovesse essere assicurata la rappresentanza di almeno un magistrato tributario proveniente dalla magistratura ordinaria, uno da quella amministrativa, uno da quella contabile e uno da quella militare, fra coloro che fossero utilmente collocati nella graduatoria predisposta all’esito della procedura di interpello; a tal fine, il rispettivo corpo elettorale sarebbe stato formato dai magistrati tributari e dai giudici tributari provenienti dalla corrispondente magistratura.

Soltanto 37 magistrati hanno chiesto il transito definitivo.

L’applicazione di tali previsioni ha generato l’effetto paradossale di ostacolare l’insediamento del nuovo Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, aprendo la strada a polemiche e impugnazioni (cfr. L. R. Corrado, Il decreto PNRR digitalizza la definizione delle liti pendenti in Cassazione, retro, edizione del 17 febbraio 2023).

All’esito della procedura di interpello per 100 posti disponibili hanno presentato domanda soltanto 37 magistrati, dei quali 32 provengono dalla magistratura ordinaria e 3 da quella amministrativa, mentre soltanto 1 da quella contabile e 1 da quella militare. Lo scarso appeal per il transito definitivo alla giurisdizione tributaria avrebbe fatto sì che i due rappresentanti della magistratura contabile e militare fossero necessariamente eletti nell’organo di autogoverno: per evitare ciò, in sede di conversione del c.d. “Decreto PNRR” è stata eliminata la previsione che avrebbe garantito la rappresentanza ai magistrati in ragione della magistratura di provenienza.

Il rammendo nel “Decreto PNRR” ha allargato il buco

Oltre a correggere la denunciata distorsione, l’art. 40, comma 1, lett. b), d.l. 24 febbraio 2023, n. 13, come modificato, in sede di conversione, dalla l. 21 aprile 2023, n. 41, ha tre nuove previsioni:

  1. sono eleggibili nella componente togata i soli giudici tributari e magistrati tributari che possano ultimare la consiliatura prima del collocamento a riposo;
  2. tutti i componenti togati che siano magistrati tributari sono, per la durata del mandato in Consiglio, collocati fuori ruolo;
  3. il presidente è eletto nella prima seduta, a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio, fra i membri eletti dal Parlamento.

Le modifiche così introdotte all’art. 8, comma 5, l. n. 130 del 2022 hanno reso necessario modificare il regolamento approvato dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria con la delibera n. 527/2023 del 12 aprile 2023.

Questo effetto a cascata ha richiesto un differimento del termine per l’elezione del nuovo Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria dal 31 maggio 2023 al 30 settembre 2023 al fine di consentire l’approvazione del nuovo regolamento elettorale: il Consiglio dei Ministri ha provveduto con l’art. 4, comma 3, d.l. 10 maggio 2023, n. 51 (il c.d. “Decreto Omnibus”).

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