Reclutamento, formazione e aggiornamento per un giudice tributario specializzato
La decisione delle controversie tributarie richiede conoscenze che non si esauriscono nella cultura giuridica di base generalista, né nella padronanza delle discipline aziendalistiche ed economiche. La cultura specialistica che dovrà caratterizzare i nuovi magistrati tributari deve essere maturata attraverso un percorso comune che parta da una selezione mediante concorso pubblico per titoli ed esami, proceda con una formazione specialistica iniziale e si consolidi con un aggiornamento continuo. Le stesse considerazioni a supporto della specializzazione della magistratura tributaria inducono a ritenere che il patrocinio debba essere riservato ai soli avvocati fin dal primo grado di giudizio: l’apporto conoscitivo di altre categorie di professionisti dovrebbe poter essere garantito attraverso altri meccanismi, come, ad esempio, un più ampio uso delle consulenze tecniche.
Imparzialità, terzietà e indipendenza del giudice possono essere garantite affidando la nuova giustizia tributaria a magistrati togati, vale a dire a personale selezionato mediante concorso, con attribuzione del trattamento economico e della progressione di carriera analoghi a quelli previsti per i magistrati ordinari ovvero per i magistrati amministrativi.
Quale concorso per il reclutamento dei nuovi magistrati tributari?
Si può ipotizzare che il concorso per titoli ed esami sia modellato su quello esistente per magistrato ordinario, prevedendo come requisito di ammissione al concorso l’appartenenza tra le altre – ad una delle seguenti categorie:
- personale universitario di ruolo docenti di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
- abilitati all’esercizio della professione forense e, se iscritti all’albo degli avvocati, non incorsi in sanzioni disciplinari;
- laureati in giurisprudenza che abbiano conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche;
- laureati in giurisprudenza che abbiano conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione di cui al d.p.r. 10 marzo 1982, n. 162;
- laureati in giurisprudenza che abbiano concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o che abbiano svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’art. 73, D.L. n. 69/2013, nel testo vigente a seguito dell’entrata in vigore del D.L. n. 90/2014.
La selezione potrebbe essere articolata in una prova scritta e una prova orale.
La prova scritta potrebbe consistere nello svolgimento di due sintetici elaborati teorici vertenti su diritto tributario e diritto processuale civile e una prova pratica in entrambe le materie.
La prova orale potrebbe vertere, oltre che sulle materie delle prove scritte, sul diritto costituzionale, sul diritto internazionale e dell’Unione Europea, sul diritto amministrativo, sul diritto civile, sul diritto penale e processuale penale, sul diritto commerciale e fallimentare, sul diritto del lavoro e della previdenza sociale, nonché su elementi fondamentali di scienza delle finanze, tecnica aziendale e ragioneria e sulla conoscenza di una lingua straniera.
La commissione d’esame dovrebbe riunire magistrati, professori universitari di ruolo e avvocati iscritti all’albo speciale dei patrocinanti dinanzi alle magistrature superiori.
Si può altresì ipotizzare che il concorso per titoli ed esami sia modellato sui concorsi di secondo livello per il Tribunale Amministrativo Regionale e per il Consiglio di Stato, selezionando un numero ristretto di magistrati cui riservare la retribuzione e la progressione in carriera oggi riservate ai magistrati amministrativi.
Formazione e aggiornamento
La specializzazione dei magistrati nella materia tributaria e in quelle ad essa collegate (giuridiche, economiche, aziendalistiche e ragionieristiche) dovrebbe essere realizzata attraverso specifici corsi di formazione iniziale e di aggiornamento periodico gestiti dalla Scuola Superiore della Magistratura.
Difesa in giudizio e consulenza tecnica
Le medesime considerazioni che portano a supportare la specializzazione della magistratura tributaria inducono a ritenere che il patrocinio debba essere riservato ai soli avvocati fin dal primo grado di giudizio, mentre l’apporto conoscitivo di altre categorie di professionisti attualmente abilitati alla difesa dinanzi alle Commissioni Tributarie dovrebbe poter essere garantito attraverso altri meccanismi, come, ad esempio, un più ampio uso delle consulenze tecniche ex art. 7, D.Lgs. n. 546/1992.
Processo tributario telematico
La riforma delle Commissioni Tributarie potrebbe essere integrata con un obiettivo ulteriore del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, vale a dire quello della digitalizzazione della giustizia, attuando le azioni che seguono:
- uniformazione delle norme tecnico-operative per la gestione dei processi telematici nel settore civile, penale, tributario ed amministrativo;
- passaggio della gestione tecnico-giuridica del processo tributario telematico dal Ministero dell’Economia e delle finanze al Ministero della Giustizia;
- creazione di un’unica piattaforma proprietaria dedicata per la gestione dei processi telematici e delle udienze mediante collegamento da remoto;
- creazione di un’unica banca-dati per la consultazione della giurisprudenza di merito.
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