L’accertamento fondato sugli studi di settore (nota a CTP Macerata 36/2005 e CTP Bari 24/2006)
Nelle sentenze in commento, le Commissioni tributarie provinciali di Macerata e di Bari hanno affrontato alcune questioni di stretta attualità e di grande rilievo pratico, in merito all’utilizzazione degli studi di settore nell’ambito dell’attività di accertamento ex art. 39, 1° comma, lett. d), d.p.r. 29 settembre 1973, n. 600:
– se l’avviso possa essere annullato sulla base della ritenuta illegittimità, e conseguente disapplicazione, dei decreti ministeriali di approvazione dello studio di settore, per mancata acquisizione del preventivo parere del Consiglio di Stato, e conseguente violazione del procedimento previsto dall’art. 17, l. 23 agosto 1988, n. 400;
– quali siano le conseguenze dell’omissione del contraddittorio endoprocedimentale (in particolare, se essa determini l’illegittimità dell’atto d’accertamento oppure se sia sufficiente l’attuazione del contraddittorio in sede giudiziale) e se sussista la necessità che l’ufficio motivi l’atto di accertamento anche tenendo conto degli elementi offerti dal contribuente nel contraddittorio;
– se l’ufficio possa procedere de plano alla notifica dell’atto autoritativo, facendo riferimento al mero scostamento rispetto ai dati che risultano dallo studio di settore oppure se debba essere privilegiata l’analisi, caso per caso, della effettiva capacità contributiva del soggetto sottoposto a verifica;
– quale sia l’efficacia probatoria degli studi di settore sostituiti e sottoposti a monitoraggio;
– se sia sufficiente che la motivazione dell’avviso contenga il mero riferimento alle norme applicabili oppure se sia necessario che l’ufficio motivi l’avviso con riferimento ai presupposti applicativi della disciplina de qua, dando atto dell’iter logico seguito nella determinazione del volume dei ricavi.
SOMMARIO: – 1. Premessa. – 2. L’evoluzione del sistema fiscale e dei metodi di accertamento standardizzato. – 3. Gli accertamenti standardizzati e la tassazione del reddito normale. – 4. Critiche al meccanismo di elaborazione degli studi di settore. – 5. Inquadramento sistematico dell’accertamento fondato sugli studi di settore. – 6. Dubbi sulla legittimità dei decreti di approvazione degli studi di settore. – 7. La fase del contraddittorio. – 8. L’efficacia probatoria degli studi di settore. – 9. Inaffidabilità dello studio di settore sostituito e monitorato. – 10. La motivazione dell’avviso di accertamento.
(Comm. trib. prov. Macerata, sez. III, 17 maggio 2005, n. 36)
(Comm. trib. prov. Bari, sez. VIII, 12 maggio 2006, n. 24)
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