Il saluto di Luca Tentoni ai lettori de “Il diritto di tutti”
Con questo numero cessa le sue pubblicazioni “Il diritto di tutti”. Nata nel gennaio 2002 (e progettata nell’autunno 2001 col dottor Giuseppe Giuffrè, al quale va il più sentito ringraziamento) questa sezione del sito ha attraversato quattordici anni di vita italiana cercando di spiegare, in 140 aggiornamenti complessivi per 1198 articoli pubblicati, le novità e i temi dominanti del diritto. Nella presentazione del 2002 si leggeva quello che è stato sempre il nostro obiettivo:
molti temi riguarderanno il cosiddetto diritto utile, che interessa tutti da vicino, ma ci occuperemo anche di ciò che solo apparentemente non entra nella nostra vita quotidiana: il federalismo, il funzionamento delle istituzioni, i problemi sociali, economici e politici visti sempre nell’ottica di chi vuole offrire un servizio non di parte, il più possibile breve ed esauriente. Il Diritto di tutti vuole adempiere ad una tripla funzione: informare il pubblico che non ha tempo e modo di approfondire su testi specialistici; fare “da ponte” verso la conoscenza del mondo del diritto; servire da ausilio per chi si appresta allo studio – nelle scuole superiori o all’università – di temi non sempre di agevole comprensione
Quella del Diritto di tutti è stata una sfida che ora possiamo considerare conclusa: nel 2002 Internet era ancora reputato un mezzo di comunicazione “minore”, anche e forse soprattutto per la divulgazione giuridica offerta a titolo gratuito. Gli utenti erano pochi, la connessione lenta, le informazioni più rare e difficili da trovare. Con molta pazienza, cercando di rendere il più possibile chiaro e scorrevole il linguaggio, abbiamo affrontato i temi più disparati, nella speranza di aumentarne la comprensione e di soddisfare le necessità di sapere manifestate dai nostri lettori. Solo per fare un esempio, la rubrica sul diritto condominiale “Posta e risposta” (curata dall’avvocato Germano Palmieri: una vera e propria “colonna” del Diritto di tutti) ha ricevuto migliaia di lettere alle quali è stato possibile dare solo qualche centinaio di risposte, tutte pubblicate, sui temi di maggior interesse. Abbiamo seguito l’evoluzione del dibattito sulle riforme istituzionali, sull’Europa, senza tralasciare di offrire al lettore una selezione di volumi significativi dal catalogo storico Giuffrè e di voci dell’Enciclopedia del Diritto (a tal proposito, va riconosciuto l’indispensabile apporto della dottoressa Maria Teresa Giuffrè, che meriterebbe molto più di un semplice ringraziamento). Con una veste grafica sempre molto sobria – nella consapevolezza che i contenuti vengano sempre prima di tutto – il nostro appuntamento con i lettori ha attraversato il periodo che ora qualcuno definisce del “web 1.0”. Oggi, nella seconda o terza età di Internet, il compito del Diritto di tutti può dirsi felicemente esaurito. Il nostro intento è ormai largamente patrimonio comune, finalmente. Speriamo, nel nostro piccolo, di aver dato un contributo a raggiungere questa nuova frontiera: la divulgazione attraverso quei mezzi telematici che ora fanno parte della vita di tutti.
Realizzare gli aggiornamenti mensili della nostra sezione del sito Giuffrè non è stato facile, ma sarebbe stato impossibile senza l’impegno e la passione di tanti collaboratori (senza dimenticare la preziosa opera, in Casa editrice, di Leda Canitano e Anna d’Angelis). Fra tutti, un posto d’onore spetta a Germano Palmieri, Leda Rita Corrado, Stefano Santini, Paola Vitaletti ma anche, nel passato più o meno recente, a Paolo Santalucia, Marta Fasola, Corrado Cardarello, Angelo Summa, Anna Asero, Cristina Foglia. Il Diritto di tutti è stato soprattutto una comunità di autori che ha voluto fornire contributi e testi di qualità lavorando con passione e condivisione, rendendo agevole il compito di chi vi scrive, che ha avuto l’onore di curare questa sezione del sito in questi lunghi anni.
Il ringraziamento più caloroso va però, soprattutto, a nome di tutti i collaboratori, ai nostri cari lettori. Non vi abbiamo mai considerato un “pubblico” o un numero, ma come persone – lo si nota bene, ad esempio, nella posta di Palmieri – con le quali siamo entrate in contatto. Con i nostri limiti ma tutto l’impegno possibile abbiamo cercato di esservi utili, sperando di aver raggiunto lo scopo.
In conclusione, è opportuno richiamare ancora, per chiudere, l’introduzione del 2002, dove scrivevamo:
brevità, efficacia di stile, scientificità, libertà d’espressione: queste saranno – è il nostro impegno e il nostro auspicio – le caratteristiche del Diritto di tutti. Come ha scritto Gustavo Zagrebelsky, “la democrazia critica ci obbliga a rivedere continuamente le nostre scelte, a impedire che le decisioni sbagliate diventino irrevocabili. La democrazia della possibilità, della ricerca deve mobilitarsi contro chi rifiuta il dialogo, nega la tolleranza, ricerca il potere, crede di avere sempre ragione“. Coltivare la “democrazia critica”: questo, pur nel nostro ambito, è lo scopo che ci prefiggiamo
Affidiamo dunque al lettore, congedandoci, il giudizio sul nostro operato.
Luca Tentoni – curatore de Il diritto di tutti
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